Cassazione Penale, Sezioni Unite, ud. 28 aprile 2016, Informazione provvisoria n. 15
Presidente Canzio, Relatore Romis, P.G. Rossi
Le Sezioni Unite della Cassazione penale rendono nota, con l’informativa n. 15 del 28 aprile 2016, la decisione, affermativa, sulla possibilità di effettuare intercettazioni, in luoghi di privata dimora, installando captatori informatici in dispositivi elettronici.
Era stata rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione di diritto in tema di intercettazioni tramite virus informatici:
“Se – anche nei luoghi di privata dimora ex art. 614 cod. pen., pure non singolarmente individuati e anche se ivi non si stia svolgendo l’attività criminosa – sia consentita l’intercettazione di conversazioni o comunicazioni tra presenti, mediante l’installazione di un “captatore informatico” in dispositivi elettronici portatili (ad es., personal computer, tablet, smartphone ecc.).”
All’udienza del 28 aprile 2016, la Cassazione, a sezioni unite, ha fornito la seguente soluzione:
“Affermativa, limitatamente a procedimenti relativi a delitti di criminalità organizzata, anche terroristica (a norma dell’art. 13 d.l. n. 152 del 1991), intendendosi per tali quelli elencati nell’art. 51, commi 3-bis e 3-quater, cod. proc. pen., nonché quelli comunque facenti capo a un’associazione per delinquere, con esclusione del mero concorso di persone nel reato.”
Fonte immagine : http://www.infectionrecovery.com/wp-content/uploads/2015/12/Trojan-Horse-Virus-Remover.png
Tags: intercettazioni, sezioni unite, spyware, trojan